Progetto unico in Italia: i dipendenti parteciperanno a un percorso formativo e daranno sostegno alle attività promosse dalle associazioni delle donne.
PISA. Una iniziativa originale nella settimana che porta allaGiornata Mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. La prima in Italia che mette insieme una grande azienda di servizi pubblici e un gruppo di associazioni di donne. Un percorso condiviso, allo scopo di promuovere tra lavoratori e lavoratrici interventi di informazione, sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere. Tutto questo è “Smuovere le acque”, progetto che dal gennaio al giugno 2017 vedrà le operatrici di tre centri antiviolenza toscani impegnate in un cammino formativo e informativo rivolto ai 600 dipendenti del Gruppo Acque, dedicato al tema della violenza in famiglia e sui luoghi di lavoro.
Il protocollo di intesa tra il gestore idrico del Basso Valdarno e la Casa della donna di Pisa, l’associazione 365 Giorni al femminile di Montecatini Terme e il Centro aiuto Donna Lilith di Empoli è stato firmato a Pisa la mattina di mercoledì 23 novembre. “Smuovere le acque” prevede un ciclo di incontri cui parteciperà il personale di Acque Spa: saranno tenuti dalle operatrici dei tre centri antiviolenza a Pisa, Pontedera, Empoli e Montecatini. Si parlerà di stereotipi e pregiudizi alla base della violenza di genere, modalità e indicatori attraverso cui riconoscerla, servizi e pratiche di intervento delle associazioni. Il gestore idrico supporterà inoltre il lavoro dei centri antiviolenza diffondendone le attività sulla stampa locale e sui social network.
“Ogni giorno – spiega il presidente di Acque SpA, Giuseppe Sardu – assistiamo con orrore ad atti di violenza sulle donne, atti inauditi ma che non sono affatto inspiegabili. Come Acque Spa crediamo che l’indignazione non basti. Aziende come la nostra possono e debbono dare unsostegno prezioso. Noi ci siamo già mossi”. In occasione della Festa della Donna, Acque SpA ha promosso una donazione ai centri antiviolenza: da un piccolo gesto è poi partito l’importante progetto di sensibilizzazione. “Tutti insieme – conclude Sardu – possiamo dare un contributo collettivo a una battaglia di civiltà e di umanità che non può lasciarci indifferenti”.
“La scelta di intraprendere questo percorso significativo – gli fa eco Giovanni Paolo Marati, amministratore delegato di Acque SpA – è stata subito sposata da tutta l’Azienda. C’è stata una grande sensibilità spontanea da parte di tutto il personale del Gruppo. Nel nostro lavoro – aggiunge Marati – abbiamo dimostrato in molte occasioni di essere innovativi. Adesso lo confermiamo con questo laboratorio di idee. Vogliamo essere un “megafono” delle buone pratiche e delle preziose attività svolte quotidianamente sul territorio dai centri antiviolenza”.
“Il protocollo – afferma Carla Pochini, presidente della Casa della donna di Pisa – è davvero innovativo: per la prima volta i centri antiviolenza entrano in una grande azienda di servizi pubblici, incontrando il personale e coinvolgendolo in un percorso di informazione sulla violenza alle donne. Un’occasione per ribadire che il fenomeno riguarda tutte e tutti, non solo chi ne è vittima”.
“Siamo entusiaste della partnership con Acque Spa – dichiara Eleonora Gallerini del centro Lilith – La violenza si sconfigge solo costruendo alleanze e promuovendo un cambiamento nella società. Con “Smuovere le acque” facciamo un primo, importante passo verso questa direzione”.
“Ci auguriamo che l’iniziativa sia d’esempio anche per altre aziende – sottolinea Giovanna Sottosanti, associazione 365 Giorni al Femminile – È fondamentale attivare nel mondo del lavoro percorsi di sensibilizzazione sul tema, ed è ancor più significativo che tali progetti nascano dalla sinergia tra centri antiviolenza e imprese”.
“È importante parlare di violenza contro le donne in un luogo di lavoro – chiude Rosa Sinno, responsabile Rsu del Gruppo Acque – poiché è qui che ognuno di noi passa la maggior parte della propria giornata. Deve essere anche un luogo di scambio di opinioni, di confronto e di impegno sociale, affinché ciascun dipendente diventi ambasciatore della cultura del rispetto”.