Un riconoscimento all’impegno costante portato avanti in questi anni a tutela di tante donne che hanno subito violenza, ma anche un sostegno economico tangibile e rilevante per quattro associazioni che insieme formano ‘Ginestra’. Ginestra è il coordinamento fra quattro Centri Antiviolenza e Ascolto toscani: Lilith di Empoli, CIF di Carrara, Ippogrifo di Livorno e Sabine di Montignoso. Poste Insieme Onlus, Fondazione di Poste Italiane nata per promuovere politiche di inclusione e solidarietà sociale ha concesso a Ginestra un finanziamento da 28.000 euro. Ginestra ha partecipato con i suoi progetti che vedono il Centro Aiuto Donna Lilith, delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, in prima linea per occuparsi di donne che subiscono violenza psicologica, fisica, economica, sessuale e stalking. Nei giorni scorsi a Roma la Presidente di Poste Italiane e della Fondazione, Luisa Todini, ha presentato le realtà che saranno sostenute: fra queste, come detto, Ginestra e Lilith. Solo 44 realtà sono state finanziate, fra 600 proposte di sostegno. Il progetto “Fare Rete” sostiene una presa in carico globale della donna che si rivolge ai Centri Antiviolenza di Empoli, Livorno, Carrara e Montignoso: dalle prime fasi dell’accoglienza e delle consulenze psicologiche e legali, all’avvio del percorso personalizzato strutturando attività di coordinamento con i servizi territoriali, per giungere infine all’attuazione di percorsi di reinserimento lavorativo tramite un tutoraggio specialistico individualizzato. «Un onore, una grande soddisfazione e per certi versi anche una sorpresa per tutte noi – ha commentato Eleonora Gallerini, Presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli ma anche della Federazione Antiviolenza Ginestra – essere riusciti a spiccare fra tutti i progetti segnalati al bando della Fondazione Poste è qualcosa di straordinario. Significa che ciò che abbiamo costruito in questi anni sta trovando terreno fertile, che viene apprezzato. Sappiamo quanto il nostro lavoro può essere di aiuto alle donne in difficoltà e ai loro figli. Fa piacere che la Fondazione Poste Onlus ci abbia conferito questo riconoscimento erogando una cifra importante per le nostre attività». Il Centro Aiuto Donna Lilith di Empoli è nato nel 2002 e ha come finalità esclusiva la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, il sostegno alle vittime e ai minori e la promozione di una cultura delle pari opportunità ed offre i seguenti servizi. Nell’Empolese Valdelsa e nel Valdarno Inferiore ci sono 11 centri di ascolto. Lilith offre servizio telefonico di ascolto, sostegno ed emergenza attivo 24 ore su 24; apertura per l’incontro diretto dal lunedì al venerdì; servizi specialistici di supporto quali accoglienza, protezione, sostegno, cura e tutela legale sia civile che penale alle vittime di violenza, compresi atti persecutori di stalking e di mobbing; gestisce anche tre case rifugio ad indirizzo segreto e una struttura di prima accoglienza (un’altra casa rifugio è a Livorno). Ci sono attività di sostegno all’orientamento al lavoro e nel reinserimento della donna nel tessuto sociale; attività di sensibilizzazione, educazione e formazione rivolte ai giovani nelle scuole di ogni ordine e grado, ai cittadini, ai volontari, agli operatori del territorio; attività di ricerca e organizzazione di convegni e seminari; esiste una convenzione con la USL 11 per la gestione delle emergenze in attuazione del Codice Rosa; raccordo e integrazione con la rete di 11 sportelli di accoglienza e ascolto delle vittime di violenza operanti presso le sedi delle Pubbliche Assistenze-Croci d’oro di Castelfiorentino, Fucecchio, Limite, Montelupo, Montespertoli, Montopoli, Santa Croce s. Arno, Castelfranco di Sotto, della Casa della Salute di Empoli, presso l’associazione “Forum permanente delle donne” di Certaldo e uno sportello all’interno del Comune di Vinci. «Le donne possono chiamare lo 0571 725156 o venire direttamente, dal lunedì al venerdì, presso la sede delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli in via XX Settembre, 17. Vi operano Psicologhe, Psicoterapeute, Operatrici dell’accoglienza, Assistenti sociali ed Avvocati. Tutti i servizi di consulenza sono gratuiti. Alle donne è garantito l’anonimato» – ricorda la Dott.sa Maya Albano responsabile del Centro.
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